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Riccardo Giacconi,Nobel per la fisica con Davis e Koshiba. Lo scienziato dirige l'istituto di Baltimora che gestisce il telescopio spaziale Hubble. Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha inviato a Riccardo Giacconi le sue "più vive congratulazioni per l'assegnazione del Premio Nobel per la Fisica". |
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Consegnati i premi Nobel Fisica
2002 a Davis, Koshiba e Giacconi.Lo scienziato Riccardo Giacconi dirige
l'istituto di Baltimora che gestisce il telescopio spaziale Hubble.L'Accademia
Reale di Scienze svedese ha attribuito il Nobel a Davis e Koshiba per il
loro lavoro da pionieri nel settore dell'astrofisica, in particolare per
la detenzione dei neutrini cosmici. A Giacconi per la scoperta delle fonti
cosmiche dei raggi X.
Riccardo Giacconi è nato a Genova nel 1931. Italiano , ma di nazionalità americana, è direttore dell'Associated University Inc. di Washington. Il suo compito principale in questi ultimi anni è stato quello di dirigere l'istituto di Baltimora che gestisce il telescopio Hubble che orbita intorno alla Terra e l'Eso (European Southern Observatory ). |
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RAYMOND DAVIS Jr è
nato a Washington nel 1914. E' professore onorario al dipartimento di
Fisica e Astronomia dell'università di pennsylvania, Philadelphia. Davis
ha costruito un nuovo rivelatore di neutrini, particelle che si formano
durante i processi di fusione nucleare nel Sole e nelle altre stelle. ''Nell'arco
di 30 anni è riuscito a intrappolare 2.000 neutrini
solari,dimostrando che l'energia solare proviene dalla fusione'' si spiega
nella motivazione con la quale oggi gli è stato assegnato il premio
Nobel. |
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MASATOSHI KOSHIBA è nato a Toyohashi, Giappone, nel 1926. E' professore onorario del Centro Internazionale per la fisica delle particelle elementari dell'Università di Tokyo. La sua équipe ha costruito un rivelatore chiamato Kamiokande, che nel 1987 ha catturato una nube di neutrini provenienti da una supernova, una stella esplosa a grande distanza dalla Terra. | |
I loro lavori dice la
motivazione del Nobel, ''sono all'origine di scoperte inattese:
l'astronomia dei neutrini. I due Nobel per la fisica si sono serviti
degli elementi più piccoli dell'Universo per sviluppare la conoscenza di
quelli più grandi: il Sole, le stelle, le galassie e le Supernove. Queste
nuove scoperte hanno modificato la nostra concezione dell'Universo''.
Davis Jr e Koshiba si divideranno la metà del premio Nobel per la fisica,
di 10 milioni di corone svedesi,mentre l'altra metà andrà a Riccardo
Giacconi.''Un premio davvero meritato, assegnato a uno studioso serio, di
primo livello, che ha dato contributi importanti all'astrofisica''. Cosi'
il professor Antonino Zichichi, presidente della World Federation of
Scientists, ha commentato il Nobel per la fisica a Riccardo Giacconi. ''E'
significativo che il premio vada a Giacconi, allievo prediletto di Bruno
Rossi, al quale spettava senz'altro il Nobel, in particolare per aver
scoperto le sorgenti dei raggi X'', ha detto l'astrofisico Antonino
Zichichi, che ha aggiunto: ''Anche gli altri due fisici premiati hanno
meritato il Nobel, assegnato a persone ingamba e serie''. |
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Riccardo Giacconi è nato a
Genova nel 1931. Italiano di nascita, ma di nazionalità americana, è
direttore dell'Associated University Inc. di Washington e dell'istituto di
Baltimora che gestisce il telescopio spaziale Hubble.Dopo essersi laureato
in fisica all'Università di Milano, ed aver lavorato per alcuni anni come
ricercatore nell'ambito della fisica delle particelle elementari presso lo
stesso ateneo milanese e nelle Università dell'Indiana e di Princeton,
Riccardo Giacconi diventa membro nel 1959 dell'American Science and
Engineering (Ase). Questa compagnia privata in Cambridge (Massachussetts)
contava a quell'epoca 28 impiegati. Giacconi ebbe come mandato di
iniziare, nell'ambito dell'Ase, ricerche spaziali finanziate
principalmente con fondi governativi.Nel 1970 il gruppo di Ricerca
spaziale diretto da Riccardo Giacconi in Ase aveva raggiunto le 500
unità. Le attività di questo gruppo spaziavano dalla progettazione del
satellite, alla costruzione stessa del satellite, alla riduzione ed alla
analisi dei dati nonché alla loro interpretazione. Queste ricerche erano
commissionate e finanziata dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti
e dalla Nasa.Nel 1962 in un memorabile articolo firmato da Giacconi,
(insieme a Herbert Gursky, Francesco Paolini e Bruno Rossi) si riportava
la prima osservazione di una sorgente a raggi X al di fuori del sistema
solare: questa osservazione segna la nascita della astrofisica a raggi
X.Nel 1963 Giacconi proponeva lo studio di un satellite dedicato alla
astrofisica dei raggi X. Questo satellite veniva costruito fra il 1966 ed
il 1969 e lanciato nella primavera 1970 dalla base San Marco
dell'Università di Roma, realizzata da Luigi Broglio in Kenia. In onore
della piattaforma italiana in Kenia il satellite prese il nome di ''Uhuru'',
che in lingua swahili significa libertà. Questa missione segnò il
raggiungimento della maturità nel settore dell'astrofisica a raggi X e
diede la prima evidenza sperimentale della scoperta in sistemi binari sia
di stelle di neutroni che di buchi neri, all'interno della nostra galassia. I risultati del satellite ''Uhuru'' segnarono in quegli anni il record mondiale delle citazioni scientifiche non solo nell'ambito della fisica e della astronomia ma in tutti i settori delle scienze naturali.In quello stesso periodo Giacconi sviluppa una serie di contatti scientifici con Remo Ruffini, allora all'Università di Princeton. Queste interazioni permettono il confronto diretto fra i risultati osservativi ottenuti a Cambridge dal satellite ''Uhuru'' e le previsioni teoriche sulle stelle di neutroni, sul valore della massa critica e sulle conseguenze osservazionali dei buchi neri sviluppate a Princeton da Ruffini ed i suoi collaboratori. In parallelo a questa attività Giacconi realizzava, in collaborazione con Giuseppe Vaiana, la prima missione spaziale dedicata alla emissione X del Sole con un telescopio fatto volare a bordo dello Skylab. Nel 1970 viene iniziato, sempre da Giacconi, lo studio del primo osservatorio spaziale a raggi X che si concretizzò nel 1973 con la missione del Telescopio Einstein che verrà lanciato con successo nel 1978. Nel 1973 Riccardo Giacconi e alcuni astrofisici del suo gruppo vengono chiamati alla Università di Harvard in una delle maggiori acquisizioni mai compiuta da una Università statunitense. Questa sezione di 'astrofisica delle alte energie' alla Università di Harvard raggiungerà in pochi anni circa un centinaio di membri. Nel 1975 le cognizioni raggiunte sia nel settore teorico che osservativo della 'Fisica ed Astrofisica delle Stelle di Neutroni e dei Buchi Neri' vennero presentate e riassunte nella 65ma scuola 'Enrico Fermi' di Varenna diretta da Giacconi e Ruffini. Oltre allo sviluppo di tutta la analisi dati da parte del gruppodiretto da Giacconi, l'Osservatorio Einstein sviluppò dal 1978 in poi un nuovo programma per scienziati visitatori da altre università sia a livello nazionale che internazionale e raggiunse un'attività per numero di partecipanti simile a quella dei maggiori osservatori nazionali operanti a terra. Questa missione condurrà oltre che ad un nuovo studio particolareggiato delle sorgenti galattiche anche alla identificazione delle prime sorgenti extragalattiche ed alla osservazione diffusa di raggi X dagli ammassi di galassie aprendo una nuova importante problematica nella evoluzione e formazione dei sistemi galattici in cosmologia. Nel 1981 Riccardo Giacconi concludeva una prima fase di attività che lo aveva visto fondare e portare a maturità il campo della astrofisica a raggi X e ne iniziava una nuova: la astronomia e l'astrofisica ottica spaziale. Nel settembre di quell'anno Giacconi infatti accettava di diventare il direttore dell'istituendo Space Telescope Institute della Johns Hopkins University in Baltimora, sempre negli Stati Uniti. Con la sua proverbiale energia e talento da manager Giacconi in pochi anni faceva costruire l'Istituto, ne selezionava i dipendenti che in pochi anni raggiunsero le 350 unità, di cui uncentinaio di astronomi. Lo scopo raggiunto era quello di avere la completa responsabilità dello Space Telescope per la gestione del telescopio e lo sviluppo di tutti i programmi di ricerca scientifica. Anche nella situazione drammatica seguita alla scoperta del grave errore nella costruzione dello specchio dello Hubble Space Telescope, Giacconi con il suo istituto fornì la indispensabile guida tecnica e manageriale per disegnare lo strumento correttore COSTAR e portare con successo al ripristino delle attività del telescopio. In un certo senso anche questa attività segnò l'inizio di una nuova era nella ricerca scientifica spaziale: quella dell'intervento di astronauti con attività extraveicolare sul satellite in orbita. Nel 1985 Giacconi partecipa alla creazione di un consorzio internazionale che promuoverà una attività che si rivelerà negli anni successivi particolarmente importante per l'Università 'La Sapienza' di Roma: l'ICRA (International Center for Relativistic Astrophysics). A questo consorzio parteciperanno oltre che 'La Sapienza' e lo Space Telescope Institute, anche l'Università di Stanford, l'Università di Washington, l'ICTP e la TWAS di Trieste, la Specola Vaticana e l'Università di Hofei in Cina. Avendo concluso con successo anche questa seconda attività della nascita e sviluppo della astronomia ottica spaziale, che ha modificato profondamente lo sviluppo dell'intero campo astronomico e la visione stessa dell'Universo da parte dell'uomo, Giacconi affronta negli ultimi anni ancora una ulteriore sfida: la creazione del più grande osservatorio astronomico terrestre con gli strumenti più avanzati tecnologicamente e più grandi al mondo. Nel dicembre 1992 Riccardo Giacconi viene nominato direttore generale dell'ESO (European Southern Observatory). Il progetto è quello del VLT (Very Large Telescope), un insieme di quattro telescopi di otto metri ciascuno che potranno essere usati sia singolarmente che nell'insieme come un interferometro. n parallelo a questa molteplice attività che ha visto Riccardo Giacconi per ben tre volte leader mondiale nella creazione e sviluppo prima della 'Astronomia a Raggi X' poi della 'Astronomia Ottica Spaziale' ed infine del più grande interferometro ottico terrestre, il neo premio Nobel per la fisica non ha mai dimenticato la ricerca scientifica fondamentale, in cui ha continuato a dare contributi scientifici fondamentali attraverso oltre 150 articoli di ricerca pubblicati su riviste scientifiche internazionali. Altrettanto importante è la sua attività didattica che si è manifestata nella pubblicazioni di vari testi sulla Astrofisica dei raggi X. Ancora di particolare importanza per l'Italia sono state tre attività recenti di Riccardo Giacconi: nel 1987/1988 dirige l'Istituto Donegani della Montedison; nel 1991 viene nominato per chiara fama professore di astronomia all'Università di Milano; nel 1995 partecipa al Comitato presieduto da Carlo Rubbia per la ristrutturazione della Ricerca Spaziale in Italia. |
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Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha inviato a Riccardo Giacconi le sue "più vive congratulazioni per l'assegnazione del Premio Nobel per la Fisica". Nel messaggio, il capo dello Stato sottolinea che "il suo contributo alla conoscenza dell'universo e il suo costante impegno nella collaborazione con la comunità scientifica italiana sono motivo di orgoglio per il nostro Paese". Ciampi ringrazia Giacconi "a nome di tutti gli italiani per l'opera di ricerca svolta" e gli augura di "continuare la sua attività in un campo così importante per lo sviluppo del sapere e dell'umanità". |
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