FONDAZIONE ITALIA®
|
HOME PAGE | torna a indice |
L'Avvocato Agnelli ha deciso di donare al Comune di Torino i preziosi pezzi della sua collezione,da Balla a Picasso . Il prossimo 20 settembre la presentazione. Fra le chicche, i Futuristi,Matisse e Bacon. | |
I suoi preferiti sono gli italiani, Balla e Boccioni, in
primis, ma la sensibilità artistica dell'Avvocato lo ha spinto, negli
anni anche all'amore verso la grande arte internazionale. La collezione di
Giovanni Agnelli, infatti, abbraccia artisti come Francis Bacon (foto),
Pablo Picasso e Henry Matisse, senza dimenticare Gino Severini,che,
insieme a Balla, ha creato l'orbita intorno alla quale gravitava
l'avanguardia italiana dei primi decenni del Novecento. Legato da sempre
anche alla sua città, Torino, l'Avvocato ha deciso di regalare la sua
preziosa collezione al capoluogo piemontese. Secondo quanto anticipa
il quotidiano Milano Finanza, il prossimo 20 settembre il piccolo tesoro
di casa Agnelli sarà presentato a Torino. Veicolo dell'operazione
è la Fondazione Marella e Giovanni Agnelli.
All'inaugurazione, che si terrà al Lingotto nel
padiglione allestito dall'architetto Renzo Piano e battezzato come Arca,
saranno presenti gli esponenti più illustri dell'establishment
economico-politico, a cominciare dal presidente della Repubblica Carlo
Azeglio Ciampi. Con ogni probabilità ci sarà anche lo stesso Avvocato,
anche se le notizie in merito alla sua presenza sono segretissime. Come,
naturalmente, le informazioni circa le opere d'arte che verranno
presentate. |
|
''Si tratta in buona parte - si legge su
Milano Finanza - di quadri del Novecento che hanno come punti di forza
l'espressionismo moderno e il futurismo. La collezione dell'Avvocato è di
carattere internazionale comprende autori celebrati come, per esempio,
Pablo Picasso, Francis Bacon e Henry Matisse. Ma anche opere storiche di
Umberto Boccioni, Gino Severini e soprattutto l'amato Giacomo Balla''.
Il quotidiano aggiunge inoltre che la collezione dell'Avvocato è il frutto di un hobby che parte da lontano. ''La leggenda racconta che gli acquisti iniziali più importanti risalgono all'inizio degli anni '60 ed hanno avuto come ispiratori due insigni antiquari torinesi, Pietro Accorsi (per le opere antiche) e Mario Tazzoli (per quelle moderne e contemporanee). Successivamente - scrive Fabio Tamburini su MF- la raccolta si è arricchita di opere acquistate un po' in tutto il mondo, in coincidenza con la vita tutt'altro che sedentaria dell'Avvocato. Così, tra i preferiti, risultano esponenti di punta del romanticismo francese, alcune tele spettacolari di Gustav Klimt, artisti dell'espressionismo tedesco. E' prevedibile che rimangano nelle residenze di famiglia, i ritratti realizzati per Giovanni e Marella nientemeno che da Andy Warhol''.
|