Sensazionale scoperta al
Museo di Belle Arti di Khabarovsk. Un quadro, raffigurante 'Rebecca al
Pozzo', è stato attribuito al grande maestro rinascimentale Tiziano
Vecellio
L'annuncio che ha del sensazionale è
stato dato dalla Professoressa Valentina Zaporozhskaia direttrice
del Museo di Belle Arti di Khabarovsk, in Russia,
che ospita un'importante
collezione di opere d'arte, la quale ha reso noto che l'attribuzione è
stata possibile dopo anni di studi ed esami con la collaborazione degli
esperti dell'Ermitage di San Pietroburgo.
Ludmila Kozlova, vicedirettrice
del museo, ha dichiarato che il grande dipinto, 1,10 metri per 1 metro,
sino ad oggi sconosciuto, venne consegnato a Khabarovsk dallo
stesso Ermitage negli anni Trenta nell'ambito della politica volta a
creare importanti musei d'arte regionali.
Sin dagli anni Sessanta, svela la vicedirettrice, gli studiosi
cominciarono ad interessarsi al quadro ma solo negli ultimi anni esso è
stato sottoposto ad una serie di esami fisici e chimici dagli esperti
dell'Ermitage.
"Abbiamo mostrato la foto del quadro anche al Louvre e poi finalmente
abbiamo ottenuto la conferma da San Pietroburgo, che si trattava proprio
di un Tiziano!".
Rebecca al Pozzo
raffigura una donna con anfora che mentre si accinge a raccogliere
l'acqua si volge a parlare con un uomo, e sullo sfondo una donna e un
cammello. Inizialmente, spiega Kozlova, il dipinto era stato
attribuito alla 'scuola dei pittori veneti' poi alla
'bottega di Tiziano, fino alla
clamorosa scoperta attuale, e cioé che la mano è proprio quella del
maestro, il grande artista allievo del Giorgione. "E' un'attribuzione di
straordinaria importanza: solo adesso questo quadro diverrà infatti
parte del patrimonio di Tiziano e sarà studiato, e analizzato", dice
Kozlova secondo la quale tuttavia questa perla è probabilmente solo una
delle tante che giacciono sepolte nei numerosi musei regionali russi.
"Purtroppo sappiamo poco di ciò che esiste nei vari musei di provincia.
Solo ora si sta realizzando il catalogo unico di tutti i musei della
Russia e si cominciano ad avere rapporti organici con i musei e gli
studiosi occidentali". Nello stesso museo di Khabarovsk, dice Kozlova,
diversi sono i quadri senza una precisa attribuzione e " a volte, come
in questo caso si assiste a dei miracoli, mentre altre sono fonte di
delusione". "Ad esempio - racconta - quando credemmo di possedere
un'opera del Parmigianino, descritta anche dal Vasari, ma poi scoprimmo
che quella esposta era solo una buonissima copia del xviii secolo".
Scoperta
sensazionale al Museo di Belle Arti di Khabarovsk, nell'Estremo Oriente
russo: un quadro raffigurante 'Rebecca al Pozzo' è stato attribuito
senza alcun dubbio al grande maestro rinascimentale Tiziano Vecellio
(1488-1576).
L'annuncio è stato dato oggi da Valentina Zaporozhskaia direttrice del
museo, che ospita un'importante collezione di opere d'arte, la quale ha
reso noto che l'attribuzione è stata possibile dopo anni di studi ed
esami con la collaborazione degli esperti dell'Ermitage di San
Pietroburgo.
Un dipinto sin qui sconosciuto
La vicedirettrice del museo, Ludmila Kozlova, ha detto all'agenzia Ansa
che il grande dipinto, 1,10 metri per 1 metro, sin qui sconosciuto,
venne consegnato a Khabarovsk dallo stesso Ermitage negli anni Trenta
nell'ambito della politica volta a creare importanti musei d'arte
regionali.
Sin dagli anni Sessanta, continua la vicedirettrice, gli studiosi
cominciarono ad interessarsi al quadro ma solo negli ultimi anni esso è
stato sottoposto ad una serie di esami fisici e chimici dagli esperti
dell'Ermitage.
"Abbiamo mostrato la foto del quadro anche al Louvre e poi finalmente
abbiamo ottenuto la conferma da San Pietroburgo, che si trattava proprio
di un Tiziano!".
Khabarovsk, nel contesto della creazione di musei regionali, ottene
donazioni, oltre che dal grande museo di San Pietroburgo anche, fra gli
altri, dalle principali collezioni russe quali la Galleria Tetriakov e
il Museo Pushkin di Mosca che formarono la base di 1.100 opere poi
arricchita negli anni sino a comprenderne complessivamente 12.000, (tra
dipinti, sculture eccetera) 900 delle quali di maestri europei o delle
loro 'scuole'. Tra le opere più preziose un quadro del Canaletto che
raffigura la chiesa di Santa Maria Maggiore a Roma (1769).
'Rebecca al Pozzo'
'Rebecca al Pozzo' raffigura una donna con anfora che mentre si accinge
a raccogliere l'acqua si volge a parlare con un uomo, e sullo sfondo una
donna e un cammello.
Inizialmente, spiega Kozlova, il dipinto era stato attribuito alla
'scuola dei pittori veneti' poi alla 'bottega di Tiziano', fino alla
clamorosa scoperta attuale, e cioè che la mano è proprio quella del
maestro, il grande artista allievo del Giorgione celebrato per i suoi
paesaggi, ritratti e composizioni resi con una profondità spirituale e
uno straordinario senso del colore proprio solo dei massimi pittori del
Seicento.
"E' un'attribuzione di straordinaria importanza: solo adesso questo
quadro diverrà infatti parte del patrimonio di Tiziano e sarà studiato,
e analizzato", dice Kozlova secondo la quale tuttavia questa perla è
probabilmente solo una delle tante che giacciono sepolte nei numerosi
musei regionali russi.
"Purtroppo sappiamo poco di ciò che esiste nei vari musei di provincia.
Solo ora si sta realizzando il catalogo unico di tutti i musei della
Russia e si cominciano ad avere rapporti organici con i musei e gli
studiosi occidentali".
Nello stesso museo di Khabarovsk, dice Kozlova, diversi sono i quadri
senza una precisa attribuzione e " a volte, come in questo caso si
assiste a dei miracoli, mentre altre sono fonte di delusione".
"Ad esempio - racconta - quando credemmo di possedere un'opera del
Parmigianino, descritta anche dal Vasari, ma poi scoprimmo che quella
esposta era solo una buonissima copia del xviii secolo".
Un Tiziano a sorpresa. La scoperta di un quadro del
maestro rinascimentale è avvenuta al Museo di Belle Arti di Khabarovsk,
nell'Estremo Oriente russo. L'opera raffigurante Rebecca al Pozzo è
stata attribuita senza alcun dubbio a Tiziano Vecellio (1488-1576).
L'annuncio è stato dato oggi da Valentina Zaporozhskaia direttrice del
museo, che ospita un'importante collezione di opere d'arte, la quale ha
reso noto che l'attribuzione è stata possibile dopo anni di studi ed
esami con la collaborazione degli esperti dell'Ermitage di San
Pietroburgo.
Secondo la vicedirettrice del museo, Ludmila Kozlova, il grande dipinto,
1,10 metri per 1 metro, sin qui sconosciuto, venne consegnato a
Khabarovsk dallo stesso Ermitage negli anni Trenta nell'ambito della
politica volta a creare importanti musei d'arte regionali. Sin dagli
anni Sessanta, continua la vicedirettrice, gli studiosi cominciarono ad
interessarsi al quadro ma solo negli ultimi anni esso è stato sottoposto
ad una serie di esami fisici e chimici dagli esperti dell'Ermitage.
"Abbiamo mostrato la foto del quadro anche al Louvre...e poi finalmente
abbiamo ottenuto la conferma da San Pietroburgo, che si trattava proprio
di un Tiziano!". Khabarovsk, nel contesto della creazione di musei
regionali, ottene donazioni, oltre che dal grande museo di San
Pietroburgo anche, fra gli altri, dalle principali collezioni russe
quali la Galleria Tetriakov e il Museo Pushkin di Mosca che formarono la
base di 1.100 opere poi arricchita negli anni sino a comprenderne
complessivamente 12.000, tra dipinti, sculture eccetera) 900 delle quali
di maestri europei o delle loro 'scuole'.
Rebecca al Pozzo raffigura una donna con anfora che mentre si
accinge a raccogliere l'acqua si volge a parlare con un uomo, e sullo
sfondo una donna e un cammello. Inizialmente, spiega Kozlova, il dipinto
era stato attribuito alla 'scuola dei pittori veneti' poi alla
'bottega di Tiziano, fino alla clamorosa scoperta attuale, e cioé
che la mano è proprio quella del maestro, il grande artista allievo del
Giorgione. "E' un'attribuzione di straordinaria importanza: solo adesso
questo quadro diverrà infatti parte del patrimonio di Tiziano e sarà
studiato, e analizzato", dice Kozlova secondo la quale tuttavia questa
perla è probabilmente solo una delle tante che giacciono sepolte nei
numerosi musei regionali russi.
"Purtroppo sappiamo poco di ciò che esiste nei vari musei di provincia.
Solo ora si sta realizzando il catalogo unico di tutti i musei della
Russia e si cominciano ad avere rapporti organici con i musei e gli
studiosi occidentali". Nello stesso museo di Khabarovsk, dice Kozlova,
diversi sono i quadri senza una precisa attribuzione e " a volte, come
in questo caso si assiste a dei miracoli, mentre altre sono fonte di
delusione". "Ad esempio - racconta - quando credemmo di possedere
un'opera del Parmigianino, descritta anche dal Vasari, ma poi scoprimmo
che quella esposta era solo una buonissima copia del xviii secolo".