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Internet, la nuova frontiera del dissenso. Dai regimi totalitari, dure condanne a chi pratica la cyberdissidenza. La protesta degli studenti iraniani è l'ennesima drammatica testimonianza.
I regimi dittatoriali oltre a tenere il controllo e una ferrea censura riguardo a tutti i canali dell'informazione,quotidiani,riviste, libri, televisione, radio,negli ultimi tempi particolare attenzione rivolge anche a internet, che è ritenuta un pericoloso veicolo di divulgazione del dissenso per chi  lotta per la libertà. Pertranto anche il possesso di un computer o di un server viene ritenuto in questi Paesi un pericoloso atto di "istigazione a delinquere".

Numerosi sono i Paesi dove opera pesantemente la censura del web; Cina, Cuba, Iran, Vietnam, Corea del nord, Tunisia,Maldive,sono quelli più severi in questo tipo di repressione. Reporter senza frontiere e Amnesty International sono le organizzazioni umanitarie che più attivamente si occupano del fenomeno.

 I forum e le chat, cybercafé e siti sono i nuovi samizdat del XXI secolo. Secondo  Reporter senza frontiere al momento sono 51 i cyberdissidenti di cui si ha notizia incarcerati in varie parti del mondo.

E' stato istituito il Premio Cyberlibertà ( 7.600 €uro) che viene assegnato a personalità del dissenso che operano per la libertà e i diritti civili.

Il Premio cyberlibertà è stato assegnato da Reporter senza frontiere al dissidente Zouhair Yahyaoui,recluso nelle carceri tunisine,ove sta scontando una condanna  a due anni di carcere per aver lanciato nel luglio 2001 un sito di informazione TUNeZINE. Zouhair Yahyaoui è stato accusato di «diffusione di notizie false»ai danni del governo. Dall'inizio di quest'anno Yahyaoui, 35 anni, ha intrapreso tre scioperi della fame.

Nelle Maldive,tre cyberdissidenti sono in carcere condannati addirittura all'ergastolo. In Vietnam il medico Pham Hong Son il 18 giugno è stato condannato per «spionaggio» a 13 anni di reclusione. Arrestato il 27 marzo 2002 in un cybercafé di Hanoi ove aveva tradotto dall'inglese un articolo scaricato da un sito del governo Americano:  «Cos'è la democrazia?»