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Dal Consiglio dei ministri via libera al disegno di legge sulle coppie di fatto
 

Dal Consiglio dei ministri via libera al disegno di legge sulle coppie di fatto. Il Consiglio dei ministri ara stato anticipito da un minivertice a cui hanno partecipato il presidente del Consiglio, Romano Prodi, Francesco Rutelli e Massimo D'Alema, Rosy Bindi, Barbara Pollastrini, e Clemente Mastella, nel corso del quale si è consumato la rottura definitiva con l'Udeur di Clemente Mastella che in netto dissenso non ha partecipato al Cdm. Il disegno di legge inizierà il suo iter dal Senato.

Per Rosy Bindi il ddl fissa "diritti originali" . Mentre Francesco Rutelli sottolinea l'equilibrio e la saggezza , di una scelta alta di riconciliazione nel Paese e nella società italiana", una decisione "profondamente fedele al programma dell'Unione che chiude una lunga pagina di discussioni, anche troppo aspre".

Per Piero Fassino, segretario dei DS "L'Italia da oggi è un paese più giusto. Il provvedimento "riconosce alle persone che vivono in regime di convivenza, sia omosessuali che eterosessuali, i diritti essenziali per rendere più solida e serena la loro vita". Al tempo stesso, "passa un provvedimento equilibrato e ragionevole che non intacca diritti e prerogative della famiglia fondata sul matrimonio"

Ma per Vladimir Luxuria il disegno di legge,rappresenta "un compromesso al ribasso"; Moderatamente soddisfatto Franco Grillini, deputato Ds e presidente onorario di Arcigay: "Si poteva fare meglio, ma è un primo passo rilevante". Per il capo gruppo dei Verdi Angelo Bonelli il decreto è una "soluzione pasticciata, che va migliorata in Parlamento".

Nettamente critico e contrario il centrodestra. Secondo Renato Schifani di F.I. il decreto è "un attacco al valore fondante della famiglia e alle sensibilità di milioni di italiani che apre la strada a pericolose forme di surrogati del vincolo matrimoniale, comprese le convivenze omosessuali". Contrarietà espressa anche dalla Chiesa, la cui posizione estremamente severa per una legge che non dovrà farsi, è sottolineata da monsignore Anfossi responsabile della commissione Famiglia della Cei.

8 febbraio 2007