Firme
false:indagini a tutto campo
La
Mussolini in camper davanti al Tar: questo è lo Storaxgate.
Arriva Capezzone: per resistere devi dormire
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Le indagini si allargono
a macchia d'olio. Casi di irregolarità nella raccolta di
firme per le elezioni regionali vengono riscontrate in varie regioni
italiane. Sono stati riscontrati numerosi moduli compilati irregolarmente.
A Genova, sempre per la lista Mussolini, l'ufficio elettorale provinciale
ha segnalato alla procura che due persone hanno sottoscritto per
due volte la lista, usando la carta di identità e la patente.
La lista comunque è stata ammessa alla tornata elettorale.
Altre inchieste si sono aperte alla Procura di Milano, e in altre
citta' della Lombardia,sempre per presunte irregolarità nella
raccolta di firme per Alternativa Sociale di Alessandra
Mussolini e per altre tre liste collegate: Lega
Padana Lombarda, No Euro-Banchieri e Noi Pensionati. Così
sono stati aperti fascicoli contro ignoti con le ipotesi di reato
di falso e violazione della legge elettorale, di cui si occuperà
il pm milanese Francesco Prete. Inchieste analoghe
sono già aperte in altre città della Lombardia a Como,
Varese, Lecco e Sondrio. Anche la Procura di Firenze ha aperto un
fascicolo sulle firme di sottoscrizione delle liste elettorali di
Alternativa Sociale su segnalazione di Alleanza Nazionale per presunte
irregolarità di autenticazione.Il caso è esploso anche
in Liguria: con almeno tre indagati per presunte irregolarità
riscontrate nella raccolta di firme della lista Alternativa Sociale
di Alessandra Mussolini. Secondo indiscrezioni si tratta del consigliere
provinciale Ds e sindaco di Cervo, Vittorio Desiglioli,
che avrebbe autenticato le firme risultate false, il candidato
governatore di Alternativa Sociale, Angelo Riccobaldi,
e il presentatore del listino regionale, Andrea Pescino.
Le ipotesi di reato nei loro confronti sono a vario titolo quelle
di falso e di favoreggiamento.
Alessandra
Mussolini prosegue nella sua protesta davanti alla sede del
Tar, dopo l'esclusione di Alternativa sociale dalle elezioni regionali
nel Lazio. Alessandra Mussolini ha annunciato l'inizio
dello sciopero della fame, fino a quando la magistratura amministrativa
non si pronuncera'. ''Mi posizionero' nelle adiacenze del tribunale
- ha detto la leader di Alternativa Sociale - restando li' giorno
e notte in attesa della decisione''. Sul fronte delle polemica
Storace ha detto: l'anomalia non e' l'esclusione della Mussolini
ma la sua corsa contro di me. Enrico Letta ha sottolineato:
vicenda penosa. Il Ministro per le Politiche Agricole Gianni
Alemanno laconico sottolinea «Giudicherà la
magistratura». Nella polemica e' sceso in campo anche Pannella:
questo episodio dimostra che l'Italia e' fuori legge in modo sistemico
anche per il piu' banale dei giochi democratici. Intanto la coalizione
di centrosinistra annuncia querele contro gli esponenti della Cdl
che li accusano di collusione.
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La
Mussolini in camper davanti al Tar: questo è lo Storaxgate.
Arriva Capezzone: per resistere devi dormire
di
Fabrizio Caccia per
Il Corriere della Sera
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Zia
Sophia, nel senso della Loren, telefona
da Ginevra: «Non riesco a dormire, sono preoccupata, mandale
un bacio da parte mia», dice a sua sorella, Maria Scicolone,
la mamma di Alessandra Mussolini. Lei intanto, come
promesso, ha cominciato lo sciopero della fame: pesava 52 chili ieri
mattina, ma ora sarà digiuno no stop fino a venerdì,
il giorno della pronuncia del Tar del Lazio sull’esclusione
della sua lista, «Alternativa sociale», dalle elezioni
di aprile.
«Digiuno per la pulizia e la trasparenza, sciopero contro il
male», dichiara la Mussolini, in jeans e piumino bianco, circondata
da mille telecamere. Poi telefona a casa, per sapere se i suoi tre
figlioli, Romano 2 anni, Clarissa 7 e Caterina 9, hanno mangiato:
«Pronto Romano? Hai mangiato il tacchino, a mammina? Bravo,
tesoro. No, il tacchino oggi mamma non lo può mangiare con
te. Ci vediamo domani, va bene?». Digiuno in piazza, giorno
e notte davanti agli uffici del Tar, a bordo di un camper con la bandiera
tricolore, lo stemma di «Alternativa sociale» e l’antica
scritta latina «Hic sunt leones». Dove i leoni sarebbero
loro. E lei, la leonessa. «Perché noi siamo coraggiosi,
siamo combattenti», spiega la Mussolini all’ombra del
camper, lettino, tavolino, un bagno e il frigo vuoto. La piazza è
piena, lei riceve molta solidarietà («Tante donne, nessun
politico»), papà Romano passa a salutare, ci sono in
giro anche diversi giornalisti stranieri: inglesi, olandesi, russi,
perché è pur sempre la nipotina del Duce che va alla
guerra. In effetti lei dice che questa è proprio «una
guerra».
Una «battaglia per la democrazia». L’affare delle
firme false non le va giù: esclusione politica, trappola, complotto.
Lo chiama «Storaxgate», all’americana, cioè
il «Watergate» di Storace, lo scandalo
che è convinta finirà per affossare il suo principale
nemico. «Da quando è uscito il sondaggio che mi dava
al 9 per cento sono cominciate le cose strane - racconta la Mussolini
-. Telefonate da parte di finti giornalisti che volevano conoscere
le mie prossime mosse, telefonate di controllo, provenienti dalle
segreterie di partito. Volevano fermarci, però gli è
andata male e adesso si è messo in moto un meccanismo, una
slavina. Ora noi invochiamo controlli a tappeto per tutti, centrosinistra
e centrodestra. E la nostra campagna elettorale andrà avanti:
la posso dirigere, infatti, anche da qui. E se il Tar ci darà
torto, nel Lazio la nostra gente andrà lo stesso a votare.
E voterà per Alternativa sociale». Già, ma intanto
non è mica facile digiunare. Una signora del palazzo di fronte
scende a offrirle un piatto di pasta veloce, fatta con l’olio,
l’aglio e il peperoncino. Lei a malincuore rifiuta. Quando però
l’avvocato Federico Vecchio l’avverte che la pronuncia
del Tar slitterà di due giorni, la Mussolini ha quasi un mancamento:
«Aiuto, chiamatemi Pannella o la Bonino...».
E all’improvviso, come per miracolo, si manifestano in loco
il segretario dei radicali italiani Daniele Capezzone
e la tesoriera del partito Rita Bernardini. Due cultori
della materia. «In questi casi occorre dormire dormire dormire
- il consiglio di Capezzone -. E poi solo acqua e
al massimo tre cappuccini al giorno, zuccherati. In tutto fanno 250
calorie». «Ce la farò - conclude la Mussolini -.
Sono napoletana, tenace e un po’ superstiziosa. Venerdì
è 18, il mio numero fortunato».
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