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Ciampi
nel suo messaggio di fine anno ha ricordato l'immane tragedia che ha colpito
il sud dell'Asia "Piangiamo i nostri morti, piangiamo migliaia di morti
di tante nazioni, lontane nello spazio, vicine nel lutto" Il presidente
ha sottolineato che "in ogni parte del mondo l'attesa serena del nuovo
anno è stata funestata dall'immane disastro in Asia". Tutto
ciò, ha detto, impone una riflessione sul fatto che "il mondo
è uno" e che sia "il mondo unito" ad affrontare l'opera
di assistenza ai popoli colpiti".
"Di giorno in giorno, di ora in ora - ha proseguito il presidente nel suo discorso trasmesso a reti unificate - il bilancio delle vittime e dei dispersi aumenta oltre ogni previsione. Tante famiglie italiane, e tanti cittadini di quelle terre, che vivono fra di noi, attendono in angoscia notizie". Ciampi ha esortato i giovani : "Non lasciatevi scorrere addosso passivamente i mesi e gli anni. Non lasciate modellare la vostra vita da vuote immagini, che non parlano al vostro cuore e alla vostra mente. Siate artefici del vostro destino. Non disperate, non rassegnatevi mai. Affrontate il futuro con animo fiducioso, anche traendo forza dalla vita di famiglia, linfa della nostra società. Coltivate gli interessi e le inclinazioni che sentite in voi. Impegnatevi nello studio, nelle attività a voi più congeniali. Molto resta ancora da fare affinché la nostra amata Italia sia sempre più vicina a quell'ideale di Patria che i grandi della nostra storia, pensatori, poeti, filosofi, anche nei secoli più bui, hanno sognato e disegnato. Voi potete farlo, per voi e per i vostri figli. E guardate lontano, oltre i nostri confini, perchè siamo, perchè siete tutti cittadini italiani, cittadini europei, cittadini del mondo"."Oggi ci sentiamo Europei, ma anche orgogliosamente Italiani. Da tempo non era così forte l'attaccamento dei cittadini, in ogni parte d'Italia, ai simboli della nostra Nazione: il Tricolore, l'Inno risorgimentale di Mameli, la Costituzione". "Ovunque, dalle Alpi alla Sicilia - ha aggiunto il Presidente Ciampi - sento presente e crescente un forte patriottismo. Ad esso ho dato espressione, e ho trovato immediata, spontanea rispondenza. Ha scritto Mazzini - di Lui ricorre nel 2005 il bicentenario -: 'La Patria è, prima di ogni altra cosa, la coscienza della Patria'. La consapevolezza di questo comune sentire deve esprimersi anche nel rispetto tra forze politiche diverse. La dialettica e i confronti sono essenziali alla democrazia. Ma la ricerca di convergenze e di soluzioni concordate è utile a tutti, è necessaria, specie quando si tratta delle regole fondamentali che guidano la nostra vita democratica". |
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