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Ciampi contestato dalla Lega nell'aula del Parlamento di Strasburgo

   

Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, e' stato contestato duramente dalla Lega nell'aula del Parlamento di Strasburgo. Ciampi, strenuo difensore dell'Europa, mentre stava per concludere il discorso sui benefici dell'euro, «forza trainante dell'integrazione europea», e' stato interrotto dalla clamorosa e inattesa contestazione della Lega, fomentata dall'europarlamentare leghista Mario Borghezio che alzatosi in piedi ha gridato «libertà, basta con l'euro», mentre Matteo Salvini sventola una grossa bandiera con il Sole delle Alpi.Le urla dei leghisti risuonano in tutta l'aula. Ciampi, seppur sorpreso, non si scompone. Il presidente dell'assemblea Joseph Borrell interviene a sedare la contestazione, e chiede agli uscieri: «Accompagnate alla porta quei deputati. Togliete quei simboli». Gli uscieri accompagnano fuori dall'aula Borghezio, Salvini e Speroni, tra gli applausi generali.
L'accaduto ha suscitato un'ondata di reazioni, il presidente della Camera Pierferdinando Casini e il presidente del Senato Marcello Pera, esprimono la loro solidarietà al capo dello Stato. «Ciampi gode della stima degli italiani e del Parlamento». Alla condanna si unisce anche ill presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi: «Non si può pensare di affidare la propria opinione o il proprio dissenso al di fuori di ogni regola. Condanniamo nella forma e nella sostanza la dimostrazione di cui è stato oggetto il capo dello Stato, al quale ribadiamo la nostra stima e la nostra vicinanza». Marco Follini, segretario dell'Udc stigmatizza l'accaduto: «Ciampi ha fatto un discorso straordinario, che onora il nostro Paese. I deputati leghisti hanno commesso un gesto grave che disonora loro stessi».

Il leader dell' Unione Romano Prodi ha chiesto le dimissioni dal governo dei ministri della Lega. Il segretario dei Ds, Fassino : «Berlusconi se vuole stare in Europa non può starci con la Lega e con i ministri leghisti». Francesco Rutelli ha detto «occorre un gesto solenne di sanzione da parte di Berlusconi oppure l'uscita della Lega dalla maggioranza di governo».Mentre Mastella rileva l'ennesima figuraccia dell'Italia.

5 luglio 2005