Vince
Gian Carlo Caselli la sezione del Premio Morante “Impegno
Civile”. La giuria presieduta da Dacia Maraini
e composta da Vincenzo Cerami, Francesco Cevasco, Maurizio
Costanzo, Antonio Debenedetti, Paolo Mauri, Nico Orengo, Emanuele
Trevi, Tjuna Notarbartolo (direttore della manifestazione),
assegna il riconoscimento al Procuratore generale di Torino per
la carriera esemplare nell’ambito giuridico, per lo sforzo di
una vita nel combattere mafie e criminalità, per essere
stato un esempio dell’importanza della divisione dei poteri, quello
politico da quello giudiziario, pagando spesso personalmente l’integrità
di scelte difficili. Gian Carlo Caselli è
un magistrato in grado di dare senso alla quotidianità
fatta di impegno coraggioso e di grintosa fermezza.
Caselli
è stato giudice istruttore a Torino dove, per un decennio,
ha condotto le inchieste sulle Brigate rosse e Prima linea. Dal
1993 al 1999 ha guidato la Procura della Repubblica di Palermo.
È stato direttore generale del Dipartimento dell’amministrazione
penitenziaria. Dal marzo 2001 è il rappresentante italiano
a Bruxelles nell’organizzazione comunitaria Eurojust contro la
criminalità organizzata. E’ autore tra l’altro del libro
“L’eredità scomoda” (Feltrinelli Editore), un racconto
dell’esperienza della lotta alla mafia, condotta dalla procura
di Palermo, un dialogo-confronto tra due magistrati, Caselli
e Antonio Ingroia (suo sostituto, allievo di Giovanni
Falcone e Paolo Borsellino), che hanno vissuto il grande
scontro con la criminalità organizzata.
In
uno Stato democratico è sulla fiducia nella giustizia che
si fonda la convivenza civile, nel suo recentissimo “A un cittadino
che non crede nella giustizia”, pubblicato da Laterza Editore
con Livio Pepino, Caselli conduce il lettore
all’interno del mondo giudiziario e dipana una matassa fitta di
malintesi, errori e bugie, senza arretrare di fronte agli argomenti
caldi degli ultimi anni: il garantismo, l’indipendenza della magistratura,
i suoi rapporti con il potere politico, la famigerata riforma
del sistema giustizia.
“Sono
orgoglioso e riconoscente - dichiara il Procuratore Caselli
- venendo a conoscenza dell’attribuzione del Premio Elsa Morante
- anche perché considero questo riconoscimento indirizzato
non tanto a me quanto piuttosto alla squadra con la quale ho lavorato
per molti anni a Palermo subito dopo le terribili stragi del 1992”
.
Il
Premio Elsa Morante è promosso dalla Regione Campania,
il cui Presidente Antonio Bassolino ha mantenuto,
tra l’altro, la delega alla Cultura, dalla Presidenza della Provincia
di Napoli, dal Teatro San Carlo e dall’Associazione Culturale
Premio Elsa Morante. L’immagine artistica del Premio è
curata da Ernesto Tatafiore che ha omaggiato Elsa Morante con
un suo ritratto.
La cerimonia di premiazione si svolgerà il 7 ottobre
presso il Teatro San Carlo.
26 settembre 2005
info
–premioelsamorante@premioelsamorante.it