FONDAZIONE ITALIA®
 
HOME PAGE                                                                torna a indice
 
 
 "Il quaderno della spesa" ultimo film di Tonino Cervi. Con  Emanuela Muni, Gabriele Lavia, Laura Betti, Claudio Bigagli, Domiziana Giordano, David Sebasti, Andy Luotto. 
 

Gabriele Lavia e

Emanuela Muni

Il film Cervi lo ha scritto con Rodolfo Sonego. “La sua sceneggiatura è un piccolo capolavoro letterario e cinematografico – raccontava Cervi –, che descrive con grazia e umorismo sottile le diverse classi sociali, i privilegi e la decadenza dei nobili, l’inattaccabile vanità intellettuale maschile, i limiti di una borghesia emergente. E poi esalta l’arte culinaria italiana, apprezzata in tutto il mondo”.

Il film che prende lo spunto da un fatto di cronaca vera dei primi del ‘900, ed è ambientato proprio in quegli anni. Un autore di grande successo, Augusto è in piena crisi creativa.Cerca aiuti e prestiti al suo editore,e agli amici. Conosce Antonia, la colta cuoca di una contessa. Vivono nella casa una figlia un po' insipida, innamorata di un bel tenentino con aspirazioni letterarie, e un figlio semi-demente e sessuomane, croce di tutte le donne della casa. Alla morte della contessa, Augusto assume Antonia, che allieta con le sue doti culinarie la comitiva di amici dello scrittore. Ma la cuoca non è la donna semplice che tutti credono: conserva gelosamente un quaderno, in cui tutti credono scriva delle ricette, in realtà vi annota ben altri segreti!

Alla sua compagna Emanuela Muni, Cervi ha affidato il complesso ruolo di Antonia, che s’impone con l’intelligenza in una società ricca e colta ma decadente, inetta e maschilista. Gabriele Lavia è il grande romanziere in crisi di cui s’innamora perdutamente, tanto da sacrificargli tutta se stessa. Al loro fianco: Laura Betti, Claudio Bigagli, Domiziana Giordano, David Sebasti, Andy Luotto. 

Emanuela Muni “Cervi voleva far uscire un’immagine della donna superiore moralmente e professionalmente anche se nella vita lui e Sonego hanno amato l’altro sesso, ma senza esaltarne troppo la testa”. Nel film nulla è casuale. “Sono davvero un’ottima cuoca, e la gastronomia qui ha una parte importante, è il gancio che ha lei per arrivave all’amore, al riscatto sociale. Cervi e Sonego amavano profondamente il cibo, ne erano vittime inconsapevoli, e il primo godimento che dà una donna a un uomo è prenderlo per la gola”.

 Gabriele Lavia: In questo film Tonino ha messo tutta la sua fatica. Non è morto per questo, anzi, gli ha allungato la vita” . Del suo personaggio dice: “E’ un uomo che si crede un genio, sposa una donna-serva che sa anche far bene l’amore, ma quando scopre che ha pure una testa, arriva a compiere azioni estreme. Insomma, come dice il proverbio ‘chi si loda s’imbroda".

Claudio Bigagli: “C’è una feroce presa in giro degli intellettuali dell’epoca che appaiono in un coro scapigliato di inetti. Una storia intrigante sul genio e il fallimento, in cui si esalta la donna ma anche il dono dell’intelligenza, che per fortuna nella vita viene distribuito a sopresa tra entrambe i sessi”.

 
 
 
 
.