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I passi falsi della scienza

di Ermanno Bencivenga

Garzanti editore  Gli Elefanti Saggi

€ 9.00

 
Le mirabolanti scoperte di discipline come la biologia, l’astronomia, la fisica o la genetica danno alla scienza una credibilità che pare inattaccabile. In realtà gli scienziati sanno benissimo che il cammino verso la verità è tortuoso e pieno di trabocchetti. Anche Ermanno Bencivenga ha alcune perplessità rispetto allo scientismo imperante. Le illustra attraverso otto episodi che hanno segnato la storia degli ultimi tre secoli, cioè l’epoca in cui si è definitivamente imposto il paradigma della scienza moderna, impostato da Bacone, Cartesio e Galileo.
I passi falsi della scienza racconta di luminari che hanno «inoppugnabilmente dimostrato» l’esistenza di sostanze inesistenti, come il flogisto o l’etere, di discipline inventate di sana pianta come la frenologia, del persistente fascino esercitato dalla teoria della generazione spontanea. In tempi più recenti, riferisce Bencivenga, diversi Premi Nobel hanno avanzato teorie che prevedevano la presenza di elettroni all’interno del nucleo. E talvolta teorie errate hanno condotto a inutili sofferenze: per esempio, lo pneumotorace per i malati di tubercolosi.
Ricordando questi «passi falsi» Ermanno Bencivenga ci aiuta a riflettere sulla natura della conoscenza scientifica. Oggi più che mai, mentre ci esaltiamo per i successi di Internet e del progetto genoma, è importante essere consapevoli che anche gli scienziati, i «tecnici» e gli«esperti» possono sbagliarsi.
 
 
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