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Oltre la paura,La sinistra, il futuro, l'Europa

il nuovo libro di Massimo D'Alema.

Il vero problema del centrosinistra, dopo ''una sconfitta severa'' come quella del maggio 2001, è di ''rinnovare le ragioni profonde del nostro stareinsieme''. All'Ulivo quindi ''non può bastare a questo scopo la coerenza dell'antiberlusconismo, per la semplice ragione che sitratta di un collante che non parla al paese e ai suoi bisognidiffusi''. Massimo D'Alema fa questa riflessione, sviluppandola conn un progetto per rilanciare l'Ulivo, nel suo nuovo libro che sarà domani nelle librerie: Oltre la paura. La sinistra, il futuro, l'Europa, pubblicato da Mondadori.

La casa editrice di Segrate, ha pubblicato anche tre precedenti volumi di D'Alema, Un paese normale (1995), La grande occasione (1997) e Kosovo (1999). Oltre la paura , che esce ufficialmente domani nelle librerie italiane, si sofferma anche sul necessario rilancio dell'Ulivo, il quale vive secondo D'Alema, ''se mette insieme tutti i suoi pezzi, mentre non ha futuro se imbocca la strada dell'annullamento o dell'annessione di alcune delle sue componenti''.

Per il presidente dei Ds, è importante un nuovo progetto per l'Italia, ''altrettanto forte di quello che sperimentammo nel 1996 e in grado di restituire alle differenze interne al campo riformista una dignità e una piena cittadinanza politica e culturale''. ''La via -scrive D'Alema- è quella di una confederazione di soggetti che si rispettino e che soprattutto rispettino la storia dell'altro, senza ricercare l'egemonia di una parte su tutto''. ''L'alleanza strategica di un centro e di una sinistra riformisti, infatti, è sempre più l'orizzonte lungo della rivincita delle forze progressiste in Europa.Possediamo dunque un patrimonio che sarebbe sbagliato da disperdere. Non è una ricetta da esportare, come qualcuno erroneamente ha pensato, ma un fondamento solido -osserva D'Alema- dal quale ripartire nella prospettiva di un ritorno rapido al governo del paese''.

Per quanto riguarda la sinistra italiana, D'Alema scrive che ''l'alternativa non è tra il partito di ispirazione socialista e il movimento politico attento alla società e alle sue dinamiche, giacché tra le due alternative non c'è, o non ci dovrebbe essere, contrapposizione''. ''Continuo a ritenere che il modello vincente sia un partito aperto -scrive sempre Massimo D'Alema- capace di porsi al centro di una costellazione di forme vecchie e nuove di partecipazione e iniziativa culturale. Penso ad un soggetto politico nuovo che sappia raccogliere modalità diverse di adesione, cooperazione, ricerca, a uno strumento di formazione e qualificazione della classe dirigente. Quello che mi pare fondamentale e irrinunciabile dell'esperienza socialdemocratica è l'obiettivo del governo come asse centrale nell'azione del soggetto mpolitico che gli accidenti della storia contribuiscono a definire''.

D'Alema spiega che è stato tentato a lungo dall'idea di rileggere ''gli anni alle nostre spalle, le polemiche aspre, gli errori e le scelte, molto spesso felici, che abbiamo compiuto''. Ma alla fine nell'ex presidente del Consiglio ha prevalso ''la spinta a guardare avanti, oltre la sconfitta più recente, nella convinzione che molti dei nostri problemi siano oggi i problemi dell'Europa e che sia lì, nel cuore dell'Europa, che dobbiamo cercare le nuove soluzioni''.

Il nuovo libro di D'Alema, dedicato alla madre e ai figli Giulia e Francesco, in 190 pagine propone una riflessione suddivisa in quattro capitoli: partendo dall'orgoglio di essere europei, tocca poi il rapporto tra Europa e America dopo gli attentati dell'11 settembre, fino a delineare i possibili scenari europei successivi all'introduzione all'euro; toccando infine il punto politico più sensibile: la delineazione di un nuovo riformismo, facendo sì che la tradizione socialista italiana si ancori a quella europea, per rilanciare in Italia un nuovo Ulivo