FONDAZIONE ITALIA®
 
HOME PAGE INDICE
 

Enzo Jannacci al MittelFest 2003,  il festival culturale di Cividale del Friuli, "Sorrisi d'Europa"dedicato alla comicità italiana e mitteleuropea: una settimana di prosa, musica, danza e poesia in compagnia dei più grandi artisti italiani e dell'est

dal 19 al 27 luglio

Giorgio Pressburger ha presentato l'edizione 2003 del MittelFest.

Tra i protagonisti di questo importante appuntamento Enzo Jannacci  che si esibirà il 19 luglio, in una serata dedicata al cabaret;  Paola Cortellesi il 24 luglio in uno spettacolo liberamente tratto da Cuore di de Amicis e intitolato Musica senza cuore; Bebo Storti in uno spettacolo tratto da un lavoro in lingua croata del Seicento. In scena anche spettacoli proposti dal Teatro Nazionale Rumeno (Hic sunt leones, sfilata di moda senza parole in scena il 20 luglio), del Balletto Magiaro di Budapest e da compagnie teatrali di Slovenia, di Serbia, di Montenegro.

A Luciano Berio, scomparso di recente  viene dedicato il 19 luglio lo spettacolo d'apertura, il balletto Per la dolce memoria di quel giorno, ispirato a I Trionfi di Petrarca sulle musiche originali di Berio.

Nel corso della presentazione del MittelFest, Enzo Jannacci che il 3 giugno scorso ha compito 68 anni e che nel 2000 ha ricevuto dal presidente Ciampi il premio alla carriera, ha polemizzato col degrado che avviluppa la cultura e lo spettacolo in Italia: "La cultura italiana si è sbriciolata sotto il tallone di Achille. E’ il momento di fermare questa avanzata di figuranti di basso rango. Il governo che abbiamo è il risultato della cultura che ci circonda. A Milano, ci sono sei mesi di prenotazione al teatro Ciak per andare a vedere dei perfetti sconosciuti che blaterano frasi non sense. Mesi di attesa non per andare a vedere Dario Fo o Moni Ovadia, ma ex animatori di villaggio diventati famosi grazie a qualche passaggio tv. Quando ero giovane, prima si studiava e poi si sbarcava in televisione. Oggi, è esattamente il contrario: prima si va in tv e dopo, nella migliore delle ipotesi, si studia. Ma che razza di mondo è questo?".

E in merito alla spettacolo  Jannacci ha anticipato: " Io non mi reputo un cabarettista, sono solo uno che scrive canzonette e mi viene bene farlo. Mi cimenterò in una ricostruzione della storia del cabaret italiano nella musica degli anni '60. Ma non mi va giù l'idea che queste serate, questi appuntamenti siano dedicati a un pubblico colto, elitario; occorre allargare la testa della gente, farla pensare, non propinargli pappette liofilizzate. Guardi che gli italiani mica sono stupidi! Siamo un popolo di tolleranti, è vero, ma poi quando ci stufiamo, siamo capaci di appendere le persone a testa in giù in piazzale Loreto"