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Il premier: "Crisi salutare, tutti hanno capito che sono finiti i tempi dei giochini"  
 

Il premier, dopo la conferma del mandato al suo governo, lancia un monito ai partiti e singoli parlamentari della coalizione del centrosinistra: «La coesione non è mica detto che venga solo con la carote. Può venire anche col bastone. La maggioranza adesso è coesa perché ha capito che non ci sono margini per giocare. La fifa fa 90». Si è trattato, aggiunge, di «un ultimatum a tutti, non c’erano mica solo i radicali. No, no. Ultimatum a tutti. Siamo qui con un programma, adesso lo si rispetti. Chi sbanda, a destra o a sinistra, fa cadere il Governo». Parlando della legge elettorale e all'ipotesi di un referendum il presidente Prodi ha osservato «Se c’è un inizio di dialogo serio e costruttivo, la cosa più saggia è che questo referendum venga rinviato»- «Chiti è già un mese e mezzo che sta cercando di vedere quali sono le diverse opinioni. Io è un paio di giorni che direttamente con Chiti ho cercato di vedere i risultati. Ci sono ancora distanze, ma c’è questo desiderio abbastanza condiviso di responsabilizzare le funzioni parlamentari per fare un passo in avanti. Sia sul Titolo V, il federalismo fiscale, sia dal punto di vista della legge elettorale in senso stretto». Toccando i temi dell'economia il premier riferendosi al 2,4% di deficit raggiunto, ha detto: «Questo vuol dire che abbiamo risanato il bilancio e possiamo andare avanti con le riforme. Avanti con le liberalizzazioni,dunque. I risultati verranno, abbiamo preso provvedimenti di estrema durezza, che se il governo precedente avesse preso sarebbe ancora in carica. E' evidente che se devi aggiustare le cose che non vanno, fai più scontenti che contenti, ma, comunque, devi cominciare ad aggiustare. Fra qualche mese l'opinione pubblica comincerà a capire vantaggi».

3 marzo 2007