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Ricordo di Laura Moscardi

A chi ha lavorato nel cinema tra gli anni sessanta e otttanta, Laura Moscardi dirigente dell'ufficio amministrativo di Cinecittà era un nome noto. Per la mia attività di produttore e regista cinematografico sovente mi recavo nel suo ufficio a Cinecittà per sottoscrivere i contratti per le lavorazioni di film che avevo in produzione. La prenotazione dei teatri di posa,poi, per la costruzione di scene d'interno, era una corsa continua per accaparrarsene uno, In quegli anni la produzione di film era molto alta. Il teatro 5, il più grande di Cinecittà, era quasi imprendibile, perché sempre impegnato da Federico Fellini. Ricordo di una gioiosa telefonata di Laura: Fellini ha rinviato di qualche settimana le costruzioni nel teatro 5. Devono rivedere i progetti. Se vuoi, potrei dartelo per 2 settimane. Ma avevo già trovato una alternativa. Era un film con Edwige Fenech, Grazie nonna, con la regia di Marino Girolami e la fotografia di Totò Caruso. Ne fu delusa. "Sarà per il prossimo film", commentò. "Fellini permettendo" risposi. A volte ci incontravamo al bar di Cinecittà tra centurioni romani e odalische orientali.Mi divertiva vederla fendere quella calca variegata con l'autorevolezza e la leggerezza di una protagonista. Ricordo la sua scrivania sempre invasa da faldoni con i titoli dei contratti per film che hanno fatto la storia del cinema: La doce vita, 8 e 1/2, Ludwig, Casanova. Ricordo in particolare un faldone con su scritto: Roma, regia Federico Fellini, produzione Ultra film, produttore Turi Vasile. Quel film fu produttivamente un disastro. Turi si recava in quei giorni da Laura per ricontrattare il contratto, avere un ulteriore sconto sulle lavorazioni effettuate. Fu Laura che mi presentò Turi Vasile, del quale diventai amico e poi socio. Addio cara Laura. Ci mancherai molto. Corrado Prisco