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Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è intenzionato a prolungare di quindici giorni la vita del Parlamento
   

Lo scioglimento delle Camere potrebbe slittare di quindici giorni oltre la data fissata del 29 gennaio. Berlusconi, avrebbe incaricato il ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu, di proporre il rinvio al Presidente della Repubblica, a cui spetta il potere di scioglimento del Parlamento. Secondo alcuni osservatori, l'iniziativa sarebbe un escamotage per consentire di procrastinare di due settimane l'entrata in vigore delle norme sulla par condicio.

Se il capo dello Stato non fosse d'accordo nel posticipare la chiusura di Montecitorio e palazzo Madama, ovvero se Ciampi insistesse dunque a voler sciogliere il 29 gennaio, il governo con un escamotage tecnico, proposto da Calderoli, farebbe slittare di 15 giorni l'approvazione del decreto di indizione dei comizi elettorali, in modo da far scattare più avanti la tagliola della par condicio, quella che impedirebbe l'attuale dilagare del Cavaliere su tutte le reti. La regolamentazione radio televisiva entra infatti in vigore "dalla data di convocazione dei comizi elettorali".

20 gennaio 2006