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Addio ad Aldo Mondino, uno degli artisti italiani più prolifici ed eclettici


 

"Fiori" di Aldo Mondini

da www.lagazzettadelmezzogiorno.it/
Aldo Mondino
     
E’ morto questa notte a Torino, per un infarto Aldo Mondino, uno degli artisti italiani più prolifici, eclettici e apprezzati all’ estero. Aveva 68 anni. Viveva con la sua compagna Jessica Carol, anche lei artista contemporanea, in una villa a Casasse (Asti). Aveva subito recentemente un intervento di by pass e negli ultimi tempi aveva accusato ulteriori disturbi al cuore. Alcuni giorni fa era stato ricoverato all’ ospedale di Casale Monferrato da cui era stato trasferito al San Giovanni Bosco di Torino.
Aldo Mondino era nato a Torino nell’ottobre del 1938. Nel 1959, a 21 anni, si trasferì a Parigi, dove frequentò per due anni l’Atelier 17 di William Heyter. Studia mosaico con Severini. Nello stesso periodo viene in contatto con giovani pittori surrealisti, esperienza che lascerà le tracce nelle opere ludiche realizzate negli anni Sessanta. Nel 1960 torna in Italia, a Torino, per il servizio militare e subito dopo incontra Gian Enzo Sperone, uno dei più importanti galleristi italiani. Un incontro che si rivela fondamentale: proprio da lui, infatti, allestisce la prima mostra personale.
Le opere sono aperte citazioni di pittori, da Casorati a Dine, con riferimenti al mondo pop, alla segnaletica stradale e all’universo infantile (‘Donna con le uova’ di Casorati, 1964). Dal 1964 avvia una serie di personali nelle principali gallerie italiane, come la Galleria La Salita e, nel 1969, l’Arco d’Alibert a Roma, dove presenta «Ittiometro». Da quel momento in poi inizia ad utilizzare scritte, parole, e a sperimentare materiali inusuali, come lo zucchero (Rosa di zucchero, 1972).

Aldo Mondino e Carlo Pasini

 

''Turcata'' di Aldo Mondino


Nel 1970, nasce la serie dei ’King’: partendo da un fantoccio del tutto somigliante al pittore, Mondino lo ritrae disposto come su un quadrante di un orologio. Un’operazione del tutto concettuale, legata alla scansione del tempo, un gesto che sarà ricordato dall’artista come il primo incontro con se stesso e con la pittura. Nel 1976 partecipa alla XXXVIII Biennale di Venezia, in cui si impegna in un parallelismo filologico tra la sua arte e la composizione di Schonberg. Nel 1983, allo Studio De Ambrogi di Milano, allestisce una mostra sul tema degli Angeli. Nel 1988 è invitato a partecipare alla manifestazione al Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano intitolata «Verso l’Arte Povera», movimento artistico con cui Mondino aveva già condiviso il clima culturale torinese degli anni Sessanta. A partire dagli anni Novanta il suo interesse si focalizza su temi orientaleggianti.
Nel 1990, alla Galleria Sperone di Roma, presenta opere in cioccolata e zucchero e compie un viaggio in Marocco, Palestina e Turchia che lo porterà, nel 1993, alla Biennale veneziana, ad esporre una serie di quadri di grandi dimensioni, rappresentanti i Dervisci danzanti. In questi anni l’Oriente, con i suoi volti e i suoi colori, sarà l’elemento dominante della sua poetica (Schekitah, 1994; La siesta, 1997). Nel 1996, Alessandro Bagnai organizza a Siena una mostra, in cui espone opere sul tema della Corrida e del Palio. Attratto dal Pop e dal lavoro tridimensionale, continua a realizzare installazioni e composizioni su pannelli con materiali particolari (Scultura un corno). Caratteristica comune alle due mostre intitolate ’The Bizantine World’ alla Galleria Milleventi di Milano e alla Galleria Sperone di Roma del 1999, infatti l’utilizzo esclusivo di cioccolatini. Nel 2000, compie il primo viaggio in India e realizza la mostra dal titolo ’Flovers’ alla Birla Accademy di Calcutta