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«Scicolone, Lazzaro, Loren». La vita e la strepitosa carriera di Sofia Loren in una mostra al Vittoriano a Roma


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La mostra espone oltre 4000 pezzi, della grande star, icona dell'Italia nel mondo. Un omaggio all'attrice e alla donna. Ecco spiegati i tre cognomi che intitolano la mostra: 'Scicolone, Lazzaro, Loren' i tre cognomi che hanno accompagnato la carriera di Sophia, dall' originario, Scicolone, a Lazzaro, utilizzato nel periodo dei fotoromanzi, (le fu consigliato da un regista perché diceva che la sua la bellezza faceva resuscitare i morti), fino al Loren, voluto dal produttore Goffredo Lombardo per dare col ph nel nome, un tocco internazionale. Tra i cimeli cinematografici, anche abiti di Armani,pellicce di Fendi,gioielli di Damiani.

Roma, Complesso del Vittoriano, dal 7 aprile al 7 maggio.


La mostra 'Scicolone, Lazzaro, Loren', tre cognomi che racchiudono la storia di una donna speciale e di un mito, espone foto, i manifesti, premi, copioni, abiti di scena, lettere private, copertine, oggetti, calendari, dischi, fotoromanzi testimonianze di una carriera strepitosa, tutto oggetti appartenenti all'archivio personale di Sophia Loren e scelti da lei stessa per la mostra, più una parte messa a disposizione dalla collezionista Mina Fabbri. .La mostra già prenotata per futuri allestimenti anche all'estero,è stata curata da Vincenzo Mollica e Alessandro Nicosia.

Il percorso della mostra, inizia dalla sezione intitolata Sofia Scicolone, con immagini e ricordi dell'infanzia, della famiglia, degli anni di scuola, della giovinezza a Pozzuoli, dei primi concorsi di bellezza, fino ai primi film.

Segue la sezione dedicata a Sofia Lazzaro. La sezione espone foto, fotoromanzi, cineromanzi e film. La terza sezione, quella più importante, porta a Sophia Loren, con manifesti originali, locandine, copioni, copertine, lettere, costumi di scena, cappelli, dischi, libri, premi, ricordi dei colleghi attori, scatti fotografici di Secchiaroli e di Avedon. Segue ancora una sezione che espone una collezione di abiti creati da Giorgio Armani ed ispirati al fascino ed alla bellezza della diva.

,"Tutte le cose che ho scelto per questa mostra hanno un senso preciso - spiega la Loren - ricordo perfettamente tutti gli episodi cui sono legate. Quando sono arrivata qua per vedere com'era stato allestito tutto mi sono ripromessa di non commuovermi. Poi sono andata a casa e ho pianto". "Quando mi hanno detto che volevano allestire una mostra su di me mi sono meravigliata - aggiunge la Loren - lo considero un dono meraviglioso, non so se mi merito tutto questo. Ho lavorato tanto, non mi sono mai fermata. All'inizio il mio sogno era quello di fare l'attrice, fare delle belle cose, dare emozioni alla gente. Sono riuscita ad andare più in là e posso dire che ne è valsa la pena".

E il ricordo della Loren, nel raccontare cinquant'anni della sua irresistibile carriera, - la miss dei concorsi di bellezza, l’attrice di fotoromanzi che «faceva resuscitare i morti», la diva internazionale che mutuò il nome d’arte dalla collega Toren, come le aveva suggerito il produttore Goffredo Lombardo - corre ai grandi che l'hanno accompagnata in questo viaggio strabiliante, ma un pensiero speciale, non senza un velo di commozione, Sofia lo dedica ad un altro grande del cinema italiano,a Marcello Mastroianni ("non lo dimenticherò mai"). Sophia Loren ha anche ricordato i momenti difficili degli inizi, gli anni in cui faceva la comparsa in film come "Quo Vadis", o l'attrice di fotoromanzi.

Ricordi e testimonianze di una carriera perseguita con ostinazione, e sacrifici. "Sofia Scicolone sarà una grande attrice" scrisse da bambina nel suo diario di scuola.

7 aprile 2006